Economia

ANSA/ Fisco, il 4,58% dei contribuenti paga il 38% dell'Irpef

Studio: 'Al netto delle tasse il sistema pensioni in equilibrio'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 01 DIC - I contribuenti con redditi superiori a 55mila euro in Italia pur essendo solo il 4,58% del totale versano oltre il 38% dell'Irpef complessiva, mentre quelli che dichiarano fino a 7.500 euro sono quasi il 25% e pagano lo 0,12% dell'imposta complessiva. Secondo uno studio di Itinerari previdenziali e Cida sui redditi 2020 la spesa pubblica è sostenuta in gran parte dai cinque milioni di contribuenti con redditi superiori a 35mila euro che, pur essendo il 12,99% dei 40 milioni di contribuenti, versano il 59,95% dell'imposta sulle persone fisiche.
    Nel complesso i redditi prodotti nel 2020 e dichiarati nel 2021 ai fini Irpef sono stati 865,074 miliardi, per un gettito Irpef generato di 164,36 miliardi in calo del 4,75% rispetto all'anno precedente. Sopra i 100mila euro c'è solo l'1,21% dei contribuenti che però versa il 19,91% delle imposte. "Mentre si discute di riforma fiscale e flat tax - sottolineano Itinerari previdenziali e Cida - il 79,2% degli italiani dichiara redditi fino a 29mila euro, corrispondendo solo il 27,57% di tutta l'Irpef, un'imposta neppure sufficiente a coprire la spesa per le principali funzioni di welfare.
    Nel 2020, anno nel quale è scoppiata la pandemia da Covid, sono statati necessari 122,72 miliardi per la spesa sanitaria, 144,76 per l'assistenza sociale e altri 11,3 per il welfare degli enti locali. Un conto totale di 278,78 miliardi che viene finanziato attingendo alla fiscalità generale: a queste sole tre voci di spesa - sottolineano Itinerari previdenziali e Cida - sono state destinate nell'anno tutte le imposte dirette Irpef, addizionali, Ires, Irap e Isost e anche oltre 50 miliardi di imposte indirette. Una differenza che si è ridotta negli anni successivi con l'aumento delle imposte dirette collegato alla ripresa economica dopo il Covid (da circa 226 miliardi del 2020 a 253 nel 2021 e a 263 stimati per il 2022) maggiore della crescita della spesa sanitaria (da 278 miliardi nel 2020 a 283 nel 2021 e 288 nel 2022).
    E se per la spesa sanitaria e assistenziale non basta l'intera Irpef quella per le pensioni e le assicurazioni sociali al netto delle tasse si autofinanzia. Nel 2020 la spesa per le pensioni e per le assicurazioni sociali (infortuni Inail, malattia, maternità, assegni familiari, sostegno al reddito tramite ammortizzatori sociali) è costata 269,6 miliardi al lordo dell'Irpef che grava sulle pensioni a fronte di contributi sociali pagati da aziende e lavoratori per 215,1 miliardi con un autofinanziamento dell' 80% (che sale in anni normali come il 2021 intorno all'86%). Poiché sulle pensioni grava una Irpef di circa 56,19 miliardi il costo effettivo per lo Stato si riduce e il saldo contabile passa da un deficit apparente di 54,5 miliardi a un attivo di 1,7 miliardi. "Dal lato pensioni - avverte lo studio - possiamo dire che la spesa è più che finanziata". Il Centro di ricerche sottolinea però che "su 16 milioni di pensionati il 48% sono totalmente o parzialmente assistiti perché hanno versato pochi o nulli contributi sociali e quindi poche o nulle imposte dirette e sono totalmente o parzialmente a carico del sistema sociale e di coloro che pagano tasse e contributi". (ANSA).
   

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