Economia

Pensioni: Sial-Cobas,al via le cause sul mancato adeguamento

"Trattamenti sono un salario differito e diritto costituzionale"

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 06 GIU - Contro i tagli alle pensioni sono state depositate al Tribunale di Milano le prime cause per mancato adeguamento del trattamento al costo della vita. Lo rende noto il sindacato Sial-Cobas spiegando che "l'obiettivo è l'adeguamento all'incremento del costo della vita nella misura del 7,3% per il 2023, e dunque con rivalutazione integrale, e non secondo la percentuale di defalcazione stabilita". Le cause "sono contro l'Inps che di fatto applica una norma decisa dal Governo e dal Parlamento".
    Nella mattina del 29 giugno - viene reso noto - si terrà la prima udienza davanti al giudice Perillo del Tribunale del Lavoro di Milano.
    Il sindacato annuncia che "nei prossimi mesi si andrà avanti con altre cause per contrastare le scelte del Governo" e chiede di dire "basta a perequazione e tagli alle pensioni che vanno indicizzate ai prezzi e ai salari perché sono un salario differito e sono un diritto costituzionale". Viene denunciato che "l'adeguamento automatico all'inflazione viene depotenziato con la perequazione e che ancora una volta il Governo taglia gli aumenti alle pensioni".
    "La norma coniata dal governo Meloni nella legge di stabilità per il 2023 non tiene conto di tutti i paletti posti in passato dalla stessa Corte costituzionale, ed è tanto più gravosa per i pensionati, in quanto l'inflazione ha rialzato la testa, e dunque il taglio è destinato a incidere in maniera ancora più sensibile sul potere d'acquisto delle pensioni - conclude il Sial-Cobas -. Con l'inflazione al 12% circa è stato deciso che si applica una rivalutazione ridotta al 7,3% che si applica su tutta la pensione (e non più solo sul differenziale) e il conguaglio avverrà a fine 2023. La perequazione è un termine ambiguo che nasconde e maschera il taglio dei diritti". (ANSA).
   

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