Economia

Petrolio in rialzo a NY, sopra i 100 dollari. Borse europee caute

Battaglia sul gas, difficile indipendenza dal gas russo in Europa

Redazione Ansa

Il petrolio torna a salire e supera i 103 dollari al barile in vista di nuove sanzioni dell'Ue contro Mosca. Il greggio Wti è salito del 4% a 103,12 dollari al barile e il Brent segna un rialzo del 3,27% a 107,8 dollari. ll presidente francese Emmanuel Macron oggi ha invocato "misure molto chiare" anche su "carbone e petrolio".

GAS - I Paesi europeri lavorano ad ipotesi di indipendenza dal gas russo. La Germania afferma che "non è possibile" per il momento interrompere l'import di gas dalla Russia. "Vogliamo diventare il prima possibile indipendenti dalle importazioni di energia dalla Russia e la Germania sosterrà ulteriori sanzioni alla Russia, ma al momento non è possibile tagliare le forniture di gas". Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, arrivando all'Eurogruppo. "Dobbiamo fare più pressione su Putin, isolare la Russia e tagliare tutti i rapporti economici" ma per arrivare a un embargo "abbiamo bisogno di tempo, al momento dobbiamo distinguere tra petrolio, carbone e gas", ha spiegato. "L'Austria non è a favore di nuove sanzioni" contro Mosca "legate al gas. Siamo molto dipendenti dal gas russo e penso che tutte le sanzioni che colpiscono noi più di quanto colpiscano la Russia non sarebbero giuste". Lo ha detto il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, arrivando all'Eurogruppo a Lussemburgo.

BORSE - Piazza Affari ha chiuso poco mossa. L'indice Ftse Mib ha guadagnato un marginale +0,05% a 25.175 punti.

Le Borse europee cominciano la settimana con una seduta nel complesso positiva. Francoforte ha messo a segno un rialzo (+0,5%), seppur cauto, così come Parigi (+0,7%) e Londra (+0,28%).

Il differenziale fra Btp e Bund termina poco mosso, rispetto all'avvio, a 156,5 punti con un rendimento del decennale italiano pari al 2,06%. Il livello è comunque superiore alla chiusura dell'ultima seduta della scorsa settimana quando lo spread si era fermato a 153,8 punti base.

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