(ANSA) - ROMA, 03 LUG - Per la transizione ecologica serve
"consapevolezza dell'urgenza e della collaborazione", "che tutti
collaborino perchè sia veramente sostenibile" e per una
"sostenibilità che sia anche economica e lavorativa". E "c'è un
grande nemico: l'ideologia. Cioè in questo momento noi non ci
possiamo permettere alcun tipo di ideologia, di alcun tipo di
contrapposizione". "La cosa che mi preoccupa di più è la
burocrazia, il vero elemento frenante e divisivo". Il ministro
Roberto Cingolani lo sottolinea intervenendo al Festival Rai
'Per il sociale'.
E' una sfida "che durerà circa 30 anni", verso i target al
2050. "È una sfida enorme perché richiede un cambiamento di
modello economico". Ed oggi "dobbiamo cambiare molto in fretta",
avverte il ministro: "Questo cambiamento va fatto molto in
fretta". Con il Pnrr, "adesso abbiamo cinque anni per fare le
infrastrutture, poi ne avremo venticinque in cui dovremo
navigare a vista, non avendo più piani straordinari, ma con la
nostra esperienza, con quello che abbiamo imparato in questi
anni, con le nostre finanze e con la nostra capacità di gestire
il sistema"
La sfida, dice ancora il ministro per la transizione
ecologica, è anche quella di "preservare il lavoro. E'
impossibile spegnere tutto: se spegniamo tutto domani moriamo di
fame, d'altro canto non si può continuare così perché altrimenti
domani non moriamo di fame ma moriamo di ambiente: in questa
sfida c'è la vera essenza culturale di quello che dobbiamo fare,
il cambiamento economico, il cambiamento sociale, il cambiamento
di educazione, il rispetto per il lavoro, queste cose vanno
messe insieme, è una transizione che noi dobbiamo onestamente
costruire insieme. Non c'è un libro dove possiamo studiarla".
(ANSA).
Cingolani, il grande nemico della transizione è l'ideologia
Ma deve essere anche per economia e lavoro o moriamo di ambiente