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Cingolani, il grande nemico della transizione è l'ideologia

Cingolani, il grande nemico della transizione è l'ideologia

Ma deve essere anche per economia e lavoro o moriamo di ambiente

ROMA, 03 luglio 2021, 11:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Per la transizione ecologica serve "consapevolezza dell'urgenza e della collaborazione", "che tutti collaborino perchè sia veramente sostenibile" e per una "sostenibilità che sia anche economica e lavorativa". E "c'è un grande nemico: l'ideologia. Cioè in questo momento noi non ci possiamo permettere alcun tipo di ideologia, di alcun tipo di contrapposizione". "La cosa che mi preoccupa di più è la burocrazia, il vero elemento frenante e divisivo". Il ministro Roberto Cingolani lo sottolinea intervenendo al Festival Rai 'Per il sociale'.
    E' una sfida "che durerà circa 30 anni", verso i target al 2050. "È una sfida enorme perché richiede un cambiamento di modello economico". Ed oggi "dobbiamo cambiare molto in fretta", avverte il ministro: "Questo cambiamento va fatto molto in fretta". Con il Pnrr, "adesso abbiamo cinque anni per fare le infrastrutture, poi ne avremo venticinque in cui dovremo navigare a vista, non avendo più piani straordinari, ma con la nostra esperienza, con quello che abbiamo imparato in questi anni, con le nostre finanze e con la nostra capacità di gestire il sistema" La sfida, dice ancora il ministro per la transizione ecologica, è anche quella di "preservare il lavoro. E' impossibile spegnere tutto: se spegniamo tutto domani moriamo di fame, d'altro canto non si può continuare così perché altrimenti domani non moriamo di fame ma moriamo di ambiente: in questa sfida c'è la vera essenza culturale di quello che dobbiamo fare, il cambiamento economico, il cambiamento sociale, il cambiamento di educazione, il rispetto per il lavoro, queste cose vanno messe insieme, è una transizione che noi dobbiamo onestamente costruire insieme. Non c'è un libro dove possiamo studiarla".
   
   

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