Economia

Dazi:Forchielli, deficit Usa inevitabile con stimolo fiscale

Verso accordo di facciata con la Cina, ma Lighthizer in bilico

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 6 MAR - Un deficit commerciale ai massimi di 10 anni nonostante la 'guerra dei dazi': si ritrova con un pugno di mosche in mano l'offensiva di Donald Trump sul fronte commerciale, pilastro delle politiche del presidente Usa in campo economico. Tuttavia era un risultato assolutamente prevedibile, che dimostra come, per riequilibrare la bilancia dei pagamenti Usa, più che i dazi servirebbe un cambiamento strutturale per un'economia che gira attorno ai consumi. Alberto Forchielli. Economista, fondatore del fondo Mandarin e gran conoscitore della Cina e dell'offensiva dei dazi americana, commenta così i dati di oggi, visti da molti come uno schiaffo alle politiche di Trump. "E' la prova che il deficit commerciale americano è impossibile da fronteggiare. Quando gli Usa fanno forte crescita, aumenta la domanda e dunque aumenta l'import e quindi il deficit. Ci vorrebbe una stretta sui consumi, cioè una recessione". Prosegue, intanto, il negoziato Usa-Cina, che probabilmente "si chiuderà con un accordo di facciata".TMa c'è il rischio che questo provochi le ennesime dimissioni di alto profilo nell'amministrazione: questa volta quelle di Bob Lighthizer, il 'Trade Representative' anima del negoziato Usa che avrebbe voluto strappare a Pechino molto di più e deve invece piegarsi alla priorità di Trump: vincere le elezioni potendo contare su una Borsa e una crescita in salute.
   

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