Economia

Bankitalia, spending-review non basta nel 2015

Audizione sul Def: riforme siano incisive e coerenti. Contro disoccupazione crescita robusta

Bankitalia, spending-review non basta nel 2015

Redazione Ansa

"Nel 2015 i risparmi di spesa indicati come valore massimo ottenibile dalla spending review non sarebbero sufficienti a conseguire gli obiettivi programmatici" se con la revisione della spesa si dovesse "finanziare lo sgravio dell'Irpef, evitare l'aumento di entrate" (per 3,7 e 10 miliardi rispettivamente per il 2015, 2016 e 2017 da adottare se la revisione della spesa non desse risultati sufficienti) e "dare anche copertura agli esborsi connessi con programmi esistenti non inclusi nella legislazione vigente". E' quanto rileva Bankitalia in audizione alla Camera sul Def, osservando anche che "l'equilibrio finanziario pubblico non si deve perseguire, ovviamente, con strategie miopi. La possibilità di ridurre il peso del debito sul Pil non dipende solo da una gestione prudente delle finanze ma anche dalla capacità di crescita dell'economia".

''Il 2014 - ha sottolineato Luigi Federico Signorini, vicedirettore di Bankitalia - si è aperto con un quadro macroeconomico in lento miglioramento e con primi segnali di ripresa della domanda interna: consumi, investimenti. La ripresa resta fragile''. Anche per questo ''è importante che l'azione riformatrice sia nei fatti incisiva e coerente".

''Per il progressivo riassorbimento della disoccupazione, specie della componente giovanile, più colpita dalla crisi - dice Bankitalia - è necessaria una crescita robusta e duratura. Bisogna che prosegua il graduale miglioramento delle aspettative delle imprese e delle famiglie''. Mentre l'obiettivo di uno 0,7% di Pil dalle privatizzazioni, sottolinea ancora Bankitalia, è ''ambizioso'' perchée ''negli ultimi 10 anni gli importi da dismissioni mobiliari sono stati pari a 0,2 punti di Pil in media l'anno''. Questo obiettivo ''richiede un rapido e preciso programma di dismissioni''.

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