Cultura

80 pensieri per curiosare nel mondo

Odifreddi e l'antidoto alla fame intellettuale

Il giro del mondo in 80 pensieri

Redazione Ansa

PIERGIORGIO ODIFREDDI, "Il giro del mondo in 80 pensieri" (Rizzoli, pp.410, 20 euro). Esiste un solo antidoto alla "fame intellettuale": la curiosità.
    E' questo il più grande insegnamento che il volume "Il giro del mondo in 80 pensieri", ultima fatica del matematico Piergiorgio Odifreddi, edito da Rizzoli, consegna nelle mani e nelle menti dei suoi lettori. Più che una semplice lettura, il libro rappresenta uno sprone a superare la pigrizia dell'ignoranza per abbracciare i piaceri della conoscenza: capire e imparare sono gli splendidi lidi a cui il lettore dovrebbe approdare in questo viaggio nei meandri del sapere. Non a caso infatti l'autore rievoca nel titolo il "Giro del mondo in 80 giorni" di Jules Verne, ma cambiando prospettiva: perché negli 8 continenti che prende in esame - Politica, Religione, Storia, Scienza, Matematica, Filosofia, Letteratura, Arte - la prima regola è andare con calma, prendersi tutto il tempo per curiosare e conoscere, al fine di demolire i luoghi comuni e tutto quello che nel corso della vita abbiamo assorbito passivamente. In ogni capitolo, Odifreddi offre al lettore 10 istantanee legate a vari aspetti del sapere in modo approfondito, con citazioni e spiegazioni che vengono mescolate ad aneddoti personali e soprattutto all'approccio scientifico, da cui come è ovvio il matematico di Cuneo non può prescindere. Lo stile è brillante e piacevole, sferzante e sempre senza mezze misure: Odifreddi - ma questo il suo pubblico lo sa bene - prende posizione, indicando chiaramente quella che secondo lui è la strada maestra da seguire per evitare di perdersi. Nessuna opinione, solo logica e razionalità. Perché il problema principale della "fame intellettuale" che affligge la società globalizzata sta tutto nella mancanza di verità, o meglio nella "finzione generalizzata" che viviamo ogni giorno. A forza di fruire di romanzi, film, tv e giornali (e soprattutto di religione) non facciamo altro che nutrirci di irrazionalità e di credenze per lo più sbagliate. L'autore parla di un colossale inganno a opera di un indottrinamento che inizia nei primi anni di vita, durante i quali si ricevono i "rudimenti di una visione magica del mondo popolata da angeli e demoni, miracoli e castighi divini, roveti ardenti e nubi parlanti, ciechi guariti e morti risorti". Certo, chi si chiede dove sia finita la creatività e non appartiene alla schiera dei razionalisti e dei sostenitori della scienza magari scorrendo le pagine potrà sentirsi un po' in minoranza.
    Ma niente paura, perché alla fine del libro il tono si ammorbidisce. Merito delle "sinergie": qui, in questa parola, avviene per Odifreddi il magico e poetico incontro tra la cultura scientifica e quella umanistica. Due universi di certo non divisi, ma complementari, in grado di descrivere, da prospettive e con tecniche diverse, le realtà del mondo fisico e psicologico e di restituircene immagini che "costituiscono vette del pensiero".(ANSA).
   

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