Cultura

Con Il sistema di Sallusti-Palamara apre stagione Sala Umberto

8 mesi e 27 spettacoli raccontando anche donne, mafia, giustizia

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 SET - La realtà che supera il romanzo, tra tradimenti, sete di potere e guerre fratricide. È con Edoardo Sylos Labini e Il Sistema, spettacolo tratto dal libro di Alessandro Sallusti e Luca Palamara che ha scoperchiato il vaso di Pandora della giustizia italiana, che si alza il sipario sulla nuova stagione della Sala Umberto. Un cartellone lungo 8 mesi, firmato da Alessandro Longobardi, per 24 spettacoli e qualche "incursione", che quest'anno scommette anche su temi "caldi" come la giustizia, violenza sulle donne, mafia, educazione cattolica, emigrazione e immigrazione. A partire dallo spettacolo tutto al femminile No wags, dedicato a cent'anni di sessismo nel calcio. E poi Taddarite di Luana Rondinelli, che con Donatella Finocchiaro racconta una storia vera di "donne succubi, prese alla gola dalla morsa del destino che le accomuna". O il clamoroso errore giudiziario de Il caso Tandoy di Michele Guardi con Gianluca Guidi e Giuseppe Manfridi.
    Fino ai Muratori di Edoardo Erba, sulla crisi dei teatri. E poi ancora, grandi protagonisti come Giorgio Colangeli ne L'uomo, la bestia e la virtù di Pirandello; Tosca D'Aquino, Rocío Muñoz Morales ed Emy Bergamo nella trasposizione del film Fiori d'acciaio; Flavio Insinna ne La macchina della felicità; Simone Cristicchi con Dante in Paradiso, dalle tenebre alla luce; Marisa Laurito con Persone naturali e strafottenti; Giovanni Scifoni e il sesso di Santo Piacere 2; Barbara Foria e il suo 'Volevo nascere scema... per non andare in guerra!. Tanti anche gli omaggi: Fabio Canino per Raffaella Carrà in Fiesta; Pino Strabioli per Paolo Poli in Sempre fiori, mai un fioraio; Laura Curino e Lucia Vasini con il centenario della nascita di Nuto Revelli; Chiara Francini e Alessandro Federico nei panni di Dario Fo e Franca Rame in Coppia aperta quasi spalancata; e Roberta Caronia nel Giulietta di Federico Fellini riadattato da Vitaliano Trevisan. (ANSA).
   

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