La realtà che supera il romanzo, tra
tradimenti, sete di potere e guerre fratricide. È con Edoardo
Sylos Labini e Il Sistema, spettacolo tratto dal libro di
Alessandro Sallusti e Luca Palamara che ha scoperchiato il vaso
di Pandora della giustizia italiana, che si alza il sipario
sulla nuova stagione della Sala Umberto. Un cartellone lungo 8
mesi, firmato da Alessandro Longobardi, per 24 spettacoli e
qualche "incursione", che quest'anno scommette anche su temi
"caldi" come la giustizia, violenza sulle donne, mafia,
educazione cattolica, emigrazione e immigrazione. A partire
dallo spettacolo tutto al femminile No wags, dedicato a
cent'anni di sessismo nel calcio. E poi Taddarite di Luana
Rondinelli, che con Donatella Finocchiaro racconta una storia
vera di "donne succubi, prese alla gola dalla morsa del destino
che le accomuna". O il clamoroso errore giudiziario de Il caso
Tandoy di Michele Guardi con Gianluca Guidi e Giuseppe Manfridi.
Fino ai Muratori di Edoardo Erba, sulla crisi dei teatri. E poi
ancora, grandi protagonisti come Giorgio Colangeli ne L'uomo, la
bestia e la virtù di Pirandello; Tosca D'Aquino, Rocío Muñoz
Morales ed Emy Bergamo nella trasposizione del film Fiori
d'acciaio; Flavio Insinna ne La macchina della felicità; Simone
Cristicchi con Dante in Paradiso, dalle tenebre alla luce;
Marisa Laurito con Persone naturali e strafottenti; Giovanni
Scifoni e il sesso di Santo Piacere 2; Barbara Foria e il suo
'Volevo nascere scema... per non andare in guerra!. Tanti anche
gli omaggi: Fabio Canino per Raffaella Carrà in Fiesta; Pino
Strabioli per Paolo Poli in Sempre fiori, mai un fioraio; Laura
Curino e Lucia Vasini con il centenario della nascita di Nuto
Revelli; Chiara Francini e Alessandro Federico nei panni di
Dario Fo e Franca Rame in Coppia aperta quasi spalancata; e
Roberta Caronia nel Giulietta di Federico Fellini riadattato da
Vitaliano Trevisan.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA