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Libri: 'L'astronauta dal cuore di stagno', l'amore senza genere

La storia di Zoe, la bimba non nata che diventa speranza

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 24 SET - "Il dolore non è femminile o maschile, il dolore non ha genere". E' questo il cuore de 'L'astronauta dal cuore di stagno' di Massimo Algarotti (158 pp., 13 euro, Ode Edizioni), la storia di una bimba tanto attesa che non è riuscita a nascere diventando così ciò che sua madre avrebbe voluto essere: un'astronauta nel mondo dei sogni e della speranza.
    Il libro prende spunto da una storia vera, ovvero la storia di Zoe e della sua mamma Aleida. Narra dell'attesa, nove mesi per prepararsi ad accogliere Zoe: un'attesa riempita dai gesti dolcissimi di una madre che disegna un mondo nuovo tutto da creare, che prepara una stanza che non c'era. Ma Zoe nasce con gli occhi chiusi. Grazie alla vicinanza dell'amica Selima e di un nuovo compagno, Aleida scopre che il destino traccia un solco su cui la vita affonda sempre le proprie radici per costruire, in ogni caso, un futuro.
    Algarotti affronta il tema del lutto perinatale con una fortissima sensibilità femminile perché, dice "ogni persona ha in sé un lato maschile e un lato femminile" e quando questo viene accettato "si fanno i conti senza problemi con la riscoperta della delicatezza. E' necessario avere rispetto di certe cose". E così Algarotti padre è riuscito a mettersi "nei panni di una giovane madre" cancellando d'un colpo il confine di genere. "il compito di chi scrive - ha detto Algarotti - è recuperare sempre certi sentimenti cercando di trasmetterli quanto più possibile". Zoe l'astronauta viaggia tra le stelle trasformando così il sogno della sua mamma, trasmutando il passato doloroso nella speranza "che ci sia qualcosa di noi che sopravvive". Un libro da leggere d'un fiato anche grazie allo stile di Algarotti, colto e mai pedante, capace di grande elasticità e linearità linguistica e per questo in grado di trasformare la scrittura in un dialogo struggente. (ANSA).
   

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