Cultura

Valerio e la scomparsa del Professor Boatigre

Poldelmengo scrive a 4 mani con suo figlio giallo per ragazzi

Redazione Ansa

di Marzia Apice (ANSA) - ROMA, 06 MAR - LUCA POLDELMENGO, VALERIO E LA SCOMPARSA DEL PROFESSOR BOATIGRE (Gallucci, pp. 96, 9.90 Euro.
    Disegni di Manola Caprini). Cani, gatti, tartarughe e topolini che spariscono misteriosamente; un'onda gravitazionale che investe la Terra; un famoso biologo documentarista che viene rapito in circostanze poco chiare. A questo si aggiunge un cannocchiale dai poteri strabilianti, che grazie alla curiosità e al coraggio di due bambini particolarmente svegli, sarà di grande aiuto per risolvere ogni mistero. Sono alcuni degli ingredienti che animano "Valerio e la scomparsa del professor Boatigre", piccolo e accattivante romanzo scritto da Luca Poldelmengo, scrittore e sceneggiatore appassionato di storie nere, qui al suo esordio nella letteratura per ragazzi. In questo giallo per giovani lettori, arricchito dai disegni di Manola Caprini, l'autore ha avuto un aiuto speciale, quello di suo figlio Valerio, che ha contribuito attivamente alla scrittura.
    "È cambiata la genesi in questo lavoro: ho ascoltato le richieste pressanti di mio figlio Valerio, che all'epoca frequentava la quarta elementare, e che mi chiedeva perché non potesse mai leggere una delle storie scritte da me. Allora gli ho proposto di scriverla insieme e lui ha ideato il plot dando libero sfogo alla sua immaginazione", spiega Poldelmengo in un'intervista all'ANSA. Un esperimento a quattro mani riuscito, con un romanzo che permette ai ragazzi una facile identificazione con il personaggio principale, Valerio appunto, un bambino che "non ama il calcio ma preferisce gli animali, proprio come mio figlio".
    In questo giallo l'avventura si fonde alla fantascienza e a un pizzico di magia, ma senza dimenticare la riflessione sui temi più seri: "come adulto ci ho messo il riferimento a noi genitori, che spesso siamo preoccupati degli effetti della tecnologia sui nostri figli e non ci rendiamo conto dei nostri comportamenti". Come la mamma di Valerio, che nel libro molte volte è distratta e non ascolta il figlio perché intenta a leggere i messaggi sul suo smartphone: "spesso dimentichiamo che i nostri figli ci guardano, anche rispetto alle rimostranze che noi stessi facciamo loro e che siamo i primi a non rispettare", dice.
    Anche la diversità e la non omologazione sono tra le questioni affrontate dal romanzo: "nel corso della storia il piccolo Valerio imparerà anche a essere cattivo, perché i bambini a volte lo sono", prosegue, "un po' si indurirà anche lui, e sarà un modo per crescere". (ANSA).
   

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