Cultura

Eroina e riflusso, 'veleno' anni '70

Nel romanzo di Marco Reati caduta e riscatto di una generazione

Redazione Ansa

(ANSA) - FIRENZE, 7 LUG - In piazza c'erano i giovani, ma sempre più quelli che cercavano l'eroina: dopo la stagione breve della rivolta il "riflusso" portava con sé un forte senso di sconfitta ed era dura attendere l'alba di nuove opportunità. E' lo scenario della metà degli anni '70 nel quale si muove Luca, nel nuovo libro di Marco Reati "Il sogno avvelenato" (Jolly Roger, 260 pagine, 15 euro). E' il sequel (ma anche prequel grazie ai tanti flash-back) de "L'Isola della negazione", il precedente libro di Reati nel quale Luca, ventenne, parte verso India, Pakistan e Afghanistan, non solo per avventura ma per allontanarsi dai sospetti di avere avuto a che fare con la lotta armata. Sebbene "L'Isola" fosse segnato da drammi di altri giovani che come lui seguivano quelle tappe più generazionali che geografiche, questo secondo libro è ancora più crudo: questa volta la morte riguarda un sogno collettivo che si infrange sulla fine del movimento del '77 e su scelte sempre più individuali, alcune definitive, altre di riscatto. Nel "Sogno avvelenato", infatti, oltre ad un ritorno traumatico fatto di carcere militare per non aver assolto gli obblighi di leva e soprattutto di ricordi dolorosi, ci sono nuovi amori e vecchie amicizie di Luca che non smetterà di viaggiare, questa volta nell'Europa del nord, ma soprattutto c'è la comprensione del fatto che questa è l'ultima chance, l'ultima possibilità di riprendere in mano la propria vita e, possibilmente, di salvarne altre dall'onda di piena che ha travolto tanti suoi compagni. "Il sogno avvelenato", che sarà presentato alla Biblioteca delle Oblate di Firenze l'11 luglio, non è semplicemente il diario di un sopravvissuto alla temperie degli anni '70 ma un pezzo dell'affresco, ancora solo abbozzato, di una moltitudine che ha attraversato lotte e delusioni di quegli anni.
   

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