Cultura

Battaglia, scompare reportage che amo

Se avessi 20 anni di meno fotograferei il coraggio dei profughi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 25 MAR - "A" come autodidatta, "B" come battaglia, "C" come cronaca. Letizia Battaglia, fotografa, giornalista e militante palermitana, può riempire un intero alfabeto con le parole simbolo della sua vita, del suo impegno, del suo sguardo oltre i confini dell'oggettivo. All'Accademia di Francia a Roma, durante un incontro a lei dedicato ha detto "Sono sempre contenta di parlare con i giovani - ha spiegato all'ANSA -, che vita d'impegno sarebbe se non venisse trasmessa alle persone più desiderose di avere dei riferimenti?". Un impegno, il suo, che però non sembra avere molti eredi: "I giovani, con la fotografia, tentano di creare i loro pensieri - ha detto - ma non si misurano più con il mondo e questo mi dispiace molto. C'è pochissimo, quasi niente, di reportage, di indagine sul mondo, sulla tragedia, sul bello". E la colpa, per la fotoreporter, è "dei giornali che, non avendo una cultura fotografica, non pensano di ospitare, con intelligenza e con generosità, il lavoro dei fotografi.
   

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