Cultura

Pompei: sindaco, fondo Maiuri? Resta qui e sarà valorizzato

Al vaglio sede Museo Pompei o Scavi. Fondazione, servono fatti

Redazione Ansa

(ANSA) - POMPEI (NAPOLI), 8 AGO - Rassicura tutti il sindaco di Pompei, Nando Uliano: il Fondo Maiuri non andrà via dalla città, anzi si troverà al più presto una idonea collocazione nel progetto del Museo di Pompei o negli Scavi.
    Amedeo Maiuri era uno dei più grandi archeologi italiani nonché il massimo esperto degli scavi di Pompei. Il fondo è costituito da libri, carteggi, fotografie: racconta tutto sulla città antica. A giugno scorso, il primo cittadino ordinò lo sfratto dal palazzo comunale in un'ottica di spending review al fine di riorganizzare i palazzi, appunto, e liberare edifici pagati a caro fitto. Sul caso torna oggi il Corriere della Sera.
    "Il fondo occupa quasi completamente il secondo piano del palazzo comunale, mentre l'ente paga più di 25mila euro di fitti mensili per dare collocazione ad altri uffici che potrebbero trovare posto a palazzo de Fusco - spiega il sindaco -. Per questo motivo e solo per questo motivo, la mia amministrazione ha chiesto al professor Pappalardo, che amministra il Fondo, di lasciare i locali in attesa di una nuova collocazione".
    "Il fondo merita di stare in un luogo consono e abbiamo già individuato diverse sedi che subito dopo la pausa estiva verranno esposte anche al professor Pappalardo nel corso di una riunione". E a dare la propria disponibilità per una collocazione è anche la soprintendenza archeologica di Pompei: "E' un'ipotesi che prenderemo in considerazione. Anzi c'è di più. È volontà di quest'amministrazione creare un museo cittadino legato agli scavi archeologici dove ospitare mostre e reperti".
    "L'apertura da parte del soprintendente Osanna è molto allettante, perché sarebbe il luogo più consono ai preziosi studi della Fondazione Amedeo Maiuri", commenta il gestore del Fondo Amedeo Maiuri, l'archeologo Umberto Pappalardo. "Non si fanno, però, le nozze con i fichi secchi e, quindi, occorre un accordo tra il ministero, la Soprintendenza e la Regione per i sussidi necessari. Al momento la fondazione dispone solo di un bibliotecario, un giovane professore bravissimo, che lavora senza stipendio, e di un assistente pompeianista - conclude -.
    Visto che la Regione ha speso 300mila euro per due spettacoli nell'area archeologica di Pompei, a fronte di un ricavato di 20mila euro, sarebbe ora che si cominciassero a creare situazioni reali di incremento degli studi sull'area archeologica tanto vantata ma così poco sostenuta". (ANSA).
   

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