Cronaca

'Housing First', dalla parte delle persone più fragili

Cisco, Comunità di Sant’Egidio e fio.PS insieme per combattere la precarietà abitativa e sociale

Uno degli ospiti coinvolti nel progetto Housing First

Redazione Ansa

Una dimora stabile a 14 persone fragili e in condizioni di precarietà abitativa: questi i primi risultati del progetto di 'Housing First' ('prima la casa') avviato da poco più di un anno a Roma da Cisco e dalla Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con fio.PSD.

Partendo dall’offerta di un alloggio stabile alle persone senza dimora, il progetto affronta man mano le loro problematiche specifiche: mancanza di lavoro, dipendenze, problemi di salute, carenza di reti di relazione. L'obiettivo è il reinserimento sociale. Per i beneficiari, in prevalenza singoli - ma c’è anche una famiglia di quattro persone - la casa rappresenta una meta e l’inizio di un percorso verso l’autonomia. L’attività ha una durata quadriennale. In questa prima fase è stata anche una risposta all’emergenza causata dalla pandemia. Nei cinque appartamenti finora reperiti a Roma sono state ospitate 14 persone, due hanno trovato lavoro dopo l'ingresso nella casa e un'altra ha già terminato il progetto e raggiunto la piena autonomia.

Grazie all'attività dei volontari della Comunità di Sant’Egidio si aiutano questi individui, particolarmente fragili, a recuperare le abilità necessarie per affrontare le difficoltà personali e accedere a diritti e servizi per raggiungere una condizione di progressiva autonomia. Ogni storia è diversa dall'altra: alcune persone provengono da lunghi anni di marginalità, altre invece si sono trovate solo recentemente in difficoltà.

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