(ANSA) - MILANO, 23 MAR - La Procura di Milano ha chiesto una
proroga per sei mesi delle indagini con al centro il cuore
prelevato al San Raffaele a un 48enne milanese e trapiantato a
un sessantenne cardiopatico, poi morto nel settembre 2016
all'ospedale San Camillo di Roma. Una richiesta avanzata al gip
dato che stanno per scadere, ai primi di aprile, i termini
dell'inchiesta e perché gli inquirenti vogliono valutare se
effettuare o meno altre attività istruttorie dopo che, nei
giorni scorsi, una consulenza depositata agli atti ha accertato
che il cuore risultava "idoneo a scopo di trapianto".
Nell'inchiesta, che era stata trasferita da Roma a Milano nei
mesi scorsi, risultano indagati per omicidio colposo cinque
medici, due del San Raffaele e tre del San Camillo. Secondo gli
esperti Cristina Basso, Ugolino Livi, Massimo Montisci e
Francesco Tona, nominati dal pm Francesco De Tommasi, il
"rischio di esito sfavorevole" dell'intervento era da
considerarsi "standard e le anomalie riscontrate nel cuore del
donatore potevano al più allertare gli operatori per un
monitoraggio stretto post-trapianto, ma niente avrebbero potuto
fare con l'insufficienza d'organo appalesatasi immediatamente
dopo il trapianto".
I legali dei familiari dell'uomo morto al San Camillo, dopo
il deposito della loro consulenza e di quella degli esperti
della Procura, hanno già preannunciato che faranno confluire
negli atti d'indagine altre note integrative. Gli inquirenti,
poi, valuteranno se serviranno ulteriori approfondimenti.(ANSA).
Dopo deposito consulenza per valutare se utili approfondimenti