Cronaca

'Spaccio in ateneo grave come a scuola'

Decisioni innovative a Bologna dopo l'arresto di un pusher

Redazione Ansa

(ANSA) - BOLOGNA, 25 OTT - Spacciare davanti all'università e grave quanto spacciare nei pressi di una scuola. E' il principio espresso a Bologna prima da un Gip e poi da un tribunale del Riesame, che hanno accolto l'impostazione della Procura di contestare ad un magrebino, arrestato a luglio davanti ad Economia in piazza Scaravilli, mentre cedeva hascisc ad un giovane, l'aggravante di aver ceduto droga vicino ad una scuola.
    Delle innovative decisioni, contestate dalla difesa del pusher, dà notizia Il Resto del Carlino. Con l'applicazione dell'aggravante la pena massima passa da quattro a sei anni, rendendo possibile il carcere. Il Riesame ad agosto ha confermato l'interpretazione del Gip: "La norma - ha osservato - parla di cessione all'interno o in prossimità di scuole di ogni ordine e grado". Lo spazio vicino a quei luoghi "assume, secondo la ratio della norma in questione, maggior pregnanza e gravità proprio perché si tratta di luoghi particolarmente frequentati da giovani, certamente più deboli e quindi più vulnerabili".
   

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