Spacciare davanti all'università e
grave quanto spacciare nei pressi di una scuola. E' il principio
espresso a Bologna prima da un Gip e poi da un tribunale del
Riesame, che hanno accolto l'impostazione della Procura di
contestare ad un magrebino, arrestato a luglio davanti ad
Economia in piazza Scaravilli, mentre cedeva hascisc ad un
giovane, l'aggravante di aver ceduto droga vicino ad una scuola.
Delle innovative decisioni, contestate dalla difesa del
pusher, dà notizia Il Resto del Carlino. Con l'applicazione
dell'aggravante la pena massima passa da quattro a sei anni,
rendendo possibile il carcere. Il Riesame ad agosto ha
confermato l'interpretazione del Gip: "La norma - ha osservato -
parla di cessione all'interno o in prossimità di scuole di ogni
ordine e grado". Lo spazio vicino a quei luoghi "assume, secondo
la ratio della norma in questione, maggior pregnanza e gravità
proprio perché si tratta di luoghi particolarmente frequentati
da giovani, certamente più deboli e quindi più vulnerabili".
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