Sicilia

Sanità: Policlinico Palermo pacemaker senza elettrocateri

Intervento in anestesia locale su paziente di 46 anni

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 07 LUG - È stata dimessa ed è già a casa la paziente alla quale nei giorni scorsi, nella cardiologia del Policlinico 'Giaccone' di Palermo, è stato impiantato in anestesia locale il primo pacemaker senza elettrocateri ('Pm Leadless').
    Un intervento eseguito dal team di aritmologia, che afferisce alla struttura complessa diretta da Giuseppina Novo - su una donna di 46 anni che, a causa di un blocco atrioventricolare, ha dovuto sottoporsi alla procedura per estrarre i dispositivi che aveva impiantato in precedenza, a distanza di molti anni dal primo intervento eseguito. Attualmente i pazienti candidabili a questo tipo di pacemaker sono una categoria selezionata con fibrillazione atriale permanente a lenta risposta ventricolare o in alcuni casi di blocco atrio-ventricolare parossistico, pazienti affetti da sincope di natura cardionibitoria o pazienti con storia di infezioni/disfunzioni di dispositivi intracardiaci installati in tempi passati. Le condizioni cliniche generali della paziente erano compatibili con l'utilizzo di questa nuova tecnologia. L'aritmologia del Policlinico, parte integrante dell'unità di terapia intensiva cardiologica guidata da Egle Corrado, ha strutturato sempre più il suo programma di cardiostimolazione, frutto di un percorso di conoscenze e competenze consolidatosi nel tempo. Ad eseguire l'impianto il dottor Giuseppe Coppola, coadiuvato dal dottor Guglielmo Rizzuti, dall'infermiera Romena Grimaudo e dal tecnico di radiologia Salvatore Consentino. "Il pacemaker impiantato - spiega Coppola - è un concentrato di tecnologia miniaturizzata ed è compatibile con risonanza magnetica; con un volume di 0,8 cc, un peso inferiore ai 2 grammi ed una batteria di lunga durata, permette, in base al modello, una stimolazione monocamerale o atrio guidata. L'impianto avviene per via percutanea con accesso dalla vena femorale introducendo un catetere (delivery system) che permette il posizionamento in ventricolo destro senza alcuna cicatrice chirurgica. I benefici per il paziente sono molteplici: una minore limitazione fisica post-impianto, l'assenza di possibili fenomeni infiammatori-infettivi a carico della tasca di alloggiamento di un comune pacemaker e una riduzione delle possibili complicanze derivanti dall'uso dei tradizionali elettrocateteri". (ANSA).
   

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