Sicilia

Libri: la Sicilia di Carmelo Sardo tra carceri, boss e mafia

Presentato a Palermo il nuovo romanzo "Per una madre"

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 28 SET - "Una storia di espiazione e famiglie spezzate, un inno alla vita". Così Carmelo Sardo, giornalista siciliano e autore di romanzi di successo come "Vento di Tramontana" e "Malerba" (premio Sciascia, tradotto in oltre 10 Paesi, scritto a quattro mani con l'ergastolano Giuseppe Grassonelli, condannato per mafia e diventato un caso editoriale) racconta la sua ultima fatica, "Per una madre", (edito da Mondadori, pagg. 362, euro 19).
    Il romanzo è stato presentato alla libreria Mondadori di Palermo, insieme all'attrice Stefania Orsola Garello. Un libro nato in un contesto in cui i "codici taciti del carcere venivano rispettati da tutti pur essendo fuori da ogni regola legale" e cioè nella prigione di massima sicurezza di Favignana, a castel San Giacomo, nel 1982, durante l'esperienza del servizio di leva vissuta da Sardo tra gli agenti di custodia. "Un'esperienza durissima, ma anche uno svezzamento incredibile, avevo 20 anni - ricorda l'autore - In quelle celle scavate sette metri sotto terra, dove i reclusi boccheggiavano d'estate e gelavano d'inverno, ho affrontato il caso di un detenuto che si è dato fuoco, e una serie di violenze e privazioni subite da chi è condannato a un 'fine pena mai' cosi assurdo che persino i computer non accettano, al punto da dover scrivere nel sistema '31 dicembre 9999'. Ho così imparato ad andare oltre i pregiudizi e ascoltare le loro storie che poi trascrivevo in dei quaderni. Da lì è nato un rapporto che oserei definire di amicizia con un boss che aveva intrapreso un percorso di recupero e che voleva riscattare la sua esistenza generando un erede, con la complicità di noi guardie, durante l'ora dei colloqui con la moglie. Un patto che ho accettato e che mi ha tormentato per anni". Un'angoscia esorcizzata attraverso la scrittura, immaginando un destino diverso per il figlio di un boss. "Riscatta il padre diventando avvocato - spiega l'autore - ma non resiste al richiamo della Sicilia dove torna per scoprire se, come gli era stato raccontato, è stata davvero la mafia a uccidere la madre in un agguato". Un giallo che intreccia "la luce al lutto, scombussola esistenze e intreccia i destini delle persone - dice Sardo - un inno alla vita che spero faccia filtrare qualche riflessione sulla detenzione, come gli altri miei libri. Non a caso stiamo lavorando alla presentazione del romanzo in alcune carceri, come quello di Opera, a Milano".(ANSA).
   

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