Sicilia

Omicidio Pipitone, parla pentito

Nuove rivelazioni Francesco Di Carlo, al via udienza preliminare

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 23 GIU - Nuove rivelazioni sull'omicidio di Lia Pipitone, figlia del capomafia Antonino Pipitone, assassinata a Palermo nel 1983. Il delitto, su cui si è fatta luce solo recentemente, venne fatto passare per la conseguenza di una rapina finita male. Oggi la Procura ha depositato i verbali del pentito Francesco Di Carlo all'udienza preliminare che vede imputati dell'assassinio i boss Vincenzo Galatolo e Nino Madonia. Secondo il collaboratore, la giovane donna sarebbe morta "per la sua libertà". "Mio fratello - racconta Di Carlo - mi ha riferito che il padre di Lia, dinnanzi alla resistenza della figlia a cessare una relazione extraconiugale con un ragazzo, aveva deciso di punirla". "Secondo la regola di Cosa nostra - aggiunge il pentito - Madonia ha convocato Nino Pipitone al quale ha comunicato la decisione di risolvere il problema eliminando la figlia. Circostanza a cui Pipitone non si è sottratto nel rispetto della mentalità di Cosa nostra che condivideva in pieno".
   

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