Sicilia

Falcone: Natoli, lavoro come religione

'Ha superato le colonne d'Ercole del provincialismo culturale'

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 MAG - "Giovanni Falcone ha vissuto il lavoro come una religione, una professione di fede, questa è stata la scintilla che ha mosso tutta la sua vita. Ha superato le colonne d'Ercole del provincialismo culturale col quale finora si era affrontata la lotta alla mafia". È il ricordo del magistrato ucciso da cosa nostra il 23 maggio 1992 fatto da Gioacchino Natoli, presidente della Corte di Appello di Palermo, nel corso dell'incontro "A 30 anni dal maxi processo: una storia ancora attuale", organizzato dall'ateneo di Palermo in collaborazione con l'Università di Pisa, Libera e la polizia di Stato nella sede dell'auditorium Rai del capoluogo. A introdurre i lavori è stato Salvatore Cusimano, direttore della sede Rai Sicilia e autore del documentario "Nella terra degli infedeli" proiettato nel corso dell'iniziativa. "Il maxiprocesso è stato un momento di catarsi per la città", ha detto il rettore Fabrizio Micari.
   

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