Sicilia

Mostre: in Sicilia la storia corre lenta sui binari

Le vicende della strada ferrata tra Termini Imerese e Cefalù

Un'immagine d'epoca della ferrovia

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 28 AGO - Mentre nel regno d'Italia si pensava nei primi anni dell'Unità a rendere più facile e più rapidi i viaggi dei passeggeri, in Sicilia era prevalente il problema del trasporto dello zolfo. E' stata condizionata da queste diverse prospettive sociali ed economiche la storia delle ferrovie siciliane. La rilegge una mostra organizzata per sostenere il mantenimento della sezione di Termini Imerese (Palermo) dell'Archivio di Stato. Il titolo della mostra mette insieme l'utilità del nuovo mezzo di trasporto e la sua velocità: "La storia corre sui binari". Ma almeno in Sicilia questa corsa era molto rallentata.
    Lo raccontano i documenti che saranno esposti dal 30 agosto al 14 settembre nelle sale della biblioteca Liciniana di Termini Imerese. Rievocano soprattutto le vicende del tratto Termini Imerese-Cefalù della linea ferrata Palermo-Messina. Secondo gli ideatori dell'associazione "Amici dell'Archivio di Stato", rappresentano la sintesi di molteplici aspetti politici ed economici all'origine delle ferrovie sicule. Così, nella scelta dei tracciati, nella localizzazione delle stazioni, nelle modalità attuative della rete, diventava prioritario il fattore economico minerario e secondario quello dei viaggiatori. Termini Imerese diventava il simbolo delle scelte prioritarie perché dotato di un porto per l'inoltro dello zolfo, mentre Cefalù diventava uno dei principali emblemi di un centro urbano servito direttamente dalla ferrovia. Queste scelte prioritarie ebbero anche l'effetto di spostare l'inizio della storia ferroviaria in Sicilia al 28 aprile 1863, data di inaugurazione del breve tratto di poco superiore ai tredici chilometri che collegava Palermo con Bagheria. E da allora i treni in Sicilia hanno sempre tenuto il passo più lento. (ANSA).
   

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