Sardegna

Legge elettorale: comitato,stop elezione diretta governatore

Sì a proporzionale puro senza soglie di sbarramento

Redazione Ansa

Proporzionale puro senza soglie di sbarramento e abbandono definitivo dell'elezione diretta del presidente della Regione. Queste le caratteristiche della proposta illustrata oggi dal neonato Comitato sardo "Per una nuova legge elettorale statutaria, democratica e proporzionale" che sia in grado di garantire "l'uguaglianza del voto senza gli stravolgimenti generati dal premio di maggioranza e dalle soglie, nel rispetto della parità di genere".

L'eliminazione dell'elezione diretta del governatore è legata in particolare all'esigenza di ridare centralità al Consiglio regionale. La proposta è il frutto di una vasta aggregazione di soggetti politici, movimenti e associazioni collocati perlopiù a sinistra, e sarà presentata con diverse iniziative nei territori per sensibilizzare i cittadini sul carattere antidemocratico dell'attuale normativa. Per Lucia Chessa, segretaria nazionale dei Rossomori, "la legge in vigore, attraverso diversi artifici normativi, esprime consiglieri che non rispecchiano la volontà espressa dai sardi". Enrico Lai, leader di Rifondazione Comunista, fa notare che "lo sbarramento al 5% per le liste singole e al 10% per le coalizioni lascia prive di rappresentanza decine di migliaia di cittadini".

E' quello che accadde quando il candidato del M5s, Francesco Desogus, arrivò terzo alle elezioni del 2019, senza riuscire ad entrare in Consiglio. Giovanni Fancello, esponente di Potere al Popolo, ha messo in evidenza la questione della rappresentanza femminile nell'Assemblea sarda: "l'introduzione della doppia preferenza di genere si è dimostrata inefficace". All'iniziativa ha partecipato anche Eugenio Lai, consigliere regionale di LeU. "Nella precedente legislatura - ha ricordato - abbiamo presentato una proposta di legge in senso proporzionale che ci ora impegniamo a riproporre" 
   

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