Sardegna

Vittima di bulli scappa da casa

Tredicenne di La Maddalena ha raccontato angherie a carabinieri

Redazione Ansa

.di Gian Mario Sias

Per tanti ragazzi il primo giorno di scuola è il momento di ritrovare amici e compagni persi di vista durante l'estate. Per Paolo (nome di fantasia), 13 anni, di La Maddalena, non è così. La prima campanella ha rievocato angherie e umiliazioni subite. Da qui la decisione di scappare di casa per non tornare tra i banchi della scuola media, 12 classi e 240 studenti. Una storia, la sua, raccontata tra le lacrime prima ai genitori e poi ai carabinieri del reparto territoriale di Olbia che si stanno muovendo con la massima prudenza, a caccia di elementi che confermino il quadro emerso dalla confessione del ragazzino. Ieri verso le sei sua madre è andata a svegliarlo, ma lui nel suo letto non c'era. Era fuggito. Avvistato più e più volte. Il tamtam sui social, il passaparola, il lavoro delle forze dell'ordine e della protezione civile comunale ha permesso di rintracciarlo qualche ora dopo la fuga.

Riabbracciando il padre, ha spiegato di non voler più tornare in quella stessa scuola in cui, per colpa di alcuni coetanei che l'anno scorso l'avevano preso di mira, si sentiva bullizzato. L'ha detto anche ai militari e ha fatto i nomi di quei ragazzi che avrebbero trasformato l'istituto in un luogo ostile per il bambino e l'inizio dell'adolescenza in un incubo da cui scappare all'alba del primo giorno di lezione. Mentre intorno a lui parenti e amici cercano di ricreare quella serenità perduta, i carabinieri cercano di capire. Non è facile. Ancora non c'è una denuncia. I genitori, che già l'anno scorso avrebbero segnalato alcuni episodi ai vertici della scuola, intendono andare avanti sino in fondo. Ma per ora non hanno formalizzato nessuna accusa.

Bisogna prima capire cosa sia meglio per il loro ragazzo. La sua confessione ha destato molto scalpore, e se a scuola al momento si è deciso per la linea del silenzio, i genitori degli altri ragazzi restano basiti. "Caschiamo dalle nuvole e anche gli insegnanti dicono di non saperne niente", riferiscono. "Mai riscontrato problemi del genere, ho sempre avuto la sensazione che mio figlio studiasse in un ambiente sereno", dice un altro. "Certo, ci sono alcuni studenti più problematici, come ovunque - sostiene una mamma - ma nulla ha mai fatto pensare a situazioni simili e i ragazzi a casa non hanno mai fatto trapelare nulla". Il sindaco di La Maddalena, Luca Montella, non minimizza: "E' un fenomeno al quale bisogna guardare con grandissima attenzione". E se i fatti su cui indagano i carabinieri dovessero essere confermati, "il Comune - assicura - farà la sua parte per sensibilizzare i giovani su un reato in drammatica ascesa: noi siamo pronti a promuovere incontri e iniziative".

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