Sardegna

Invitalia, 2.500 giovani restano al Sud

Investimenti per 164mln e agevolazioni per 87mln

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 10 MAG - Storie di ragazzi del Meridione che non vogliono emigrare e lavorare a Berlino o a Londra. O meglio, che vogliono anche andare a fare esperienza in Germania o in Inghilterra, ma desiderano tornare e costruire il loro futuro a casa. Sono 9.743 gli accessi dei giovani, soprattutto dai 30 ai 35 anni, ma c'è una bella fascia anche dai 25 ai 29, alla piattaforma di "Resto al Sud", l'incentivo del Governo che con Invitalia sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali avviate da giovani nelle regioni del Mezzogiorno. Le strade più battute? Cultura, turismo e innovazione. Le nuove statistiche aggiornate sono state fornite questa mattina a Cagliari dall'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri in un incontro di promozione della misura in Sardegna. Sono già 2.543 i giovani o i gruppi di giovani che in quattro mesi - il programma è partita a gennaio - hanno presentato la loro proposta. Arcuri ha comunicato che 1.750 sono in fase di valutazione. E che 355 idee sono state già approvate, il 40%. Mentre 552 sono state bocciate. Ma c'è tempo, magari per riprovarci. Il fondo è di 1 miliardo e 250 milioni.
    "Per come leggiamo questi primi numeri pensiamo che il programma andrà avanti almeno per cinque anni", annuncia Arcuri. Gli investimenti sono pari a 164 milioni di euro, mentre le agevolazioni concesse sono di 87 milioni. È questo il numero su cui si basa la proiezione per i prossimi cinque anni. "Anche se pensiamo - sottolinea l'ad di Invitalia - che avremo presto una accelerazione dopo che si vedranno in azione le prime imprese".
    Ad oggi il potenziale lavorativo è di 9.240 giovani. "Con questo programma non possiamo più dire che non ci sono occasioni - chiarisce ancora Arcuri - e che non si può fare niente. Di fronte ai problemi, cito l'economista Hirschmann, ci sono tre possibilità: exit, andare via, voice, protesta, e loyalty, attivare percorsi per invertire il declino. Noi dobbiamo convincere i giovani a scegliere questa terza parola". (ANSA).
   

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