Sardegna

In Sardegna nuovi servizi per infanzia e disabili psichici

Passa in Aula proposta Pizzuto (Mdp). Pigliaru plaude

Asilo

Redazione Ansa

 "Genitore accogliente", "agrinido", "agritata": sono i nuovi servizi educativi-domiciliari per l'infanzia previsti in una proposta di regolamento presentata da Luca Pizzuto (Mdp) e approvata all'unanimità dal Consiglio regionale. Il primo è gestito da una madre o un padre che accolgono a casa propria fino ad un massimo di cinque bambini in età compresa fra tre mesi e tre anni. Agrinido invece è una struttura di accoglienza realizzata e gestita da un'azienda agricola destinata ad ospitare i bambini di nidi tradizionali, ma realizzata all'interno di spazi verdi. Il progetto Agritata, infine, è un servizio educativo in contesto domiciliare con il quale una madre o un padre, titolare o collaboratore dell'impresa agricola familiare, accoglie a casa propria fino a 5 bambini dai 3 mesi ai 3 anni.

La proposta di Pizzuto prevede anche l'istituzione del "gruppo appartamento", servizio rivolto a persone affette da disagio psichico, seguite con frequenza da uno o più operatori, anche familiari esperti, comunque soggetti che hanno maturato specifica esperienza nel sostegno alle persone con disabilità psichica. "L'iniziativa - ha spiegato Pizzuto in Aula - ha lo scopo di ampliare i servizi nelle aree periferiche, sostenere le donne e le famiglie, creare nuovi posti di lavoro nell'area educativa, introdurre nuove forme di tutela della salute mentale e dare vita ad una rete di attività economicamente sostenibili".

Oggi in Sardegna, ha ricordato, "questi servizi forniti in spazi di piccole dimensioni che potranno accogliere da tre a cinque bambini si potranno diffondere anche nelle aree marginali, nelle zone rurali a costi accessibili". Insomma, ha concluso, "un piccolo atto di riforma con grandi potenzialità nel panorama regionale".

Soddisfatto il governatore Francesco Pigliaru. "Questa modifica del regolamento, resa possibile grazie all'impegno della nostra coalizione, riprende buone pratiche già sperimentate con successo nel nord Europa ed è particolarmente importante da più punti di vista", spiega. "Il miglioramento delle regole rispetto all'impostazione precedente permetterà di trasformare concretamente l'esperienza personale in lavoro, creando opportunità di occupazione soprattutto femminile. Nello stesso tempo sarà favorita la presenza del servizio educativo anche in quei piccoli Comuni, soprattutto nelle zone rurali, che finora non sono riusciti a metterlo a disposizione delle loro comunità". "Ma importante è anche l'integrazione al regolamento che riguarda il cosiddetto 'Gruppo appartamento' - aggiunge il presidente - Ora potranno partecipare all'attuazione di percorsi di cura persone che hanno vissuto da vicino la malattia e il disagio, aumentando le possibilità di reinserimento nella società e costruendo nello stesso tempo una forma efficace di supporto al benessere sociale".
   

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