Sardegna

Violenza donne:Oristano, casi in aumento

Oltre 130 denunce nei primi sei mesi dell'anno

Redazione Ansa

(ANSA) - ORISTANO, 25 OTT - Sono complessivamente 138 i casi di violenza sulle donne registrati in provincia di Oristano nel corso del primo semestre dell'anno. Il dato è stato fornito alla Prefettura dalle Forze di polizia, dal Centro antiviolenza Donna Eleonora, dai consultori e dalle strutture ospedaliere della Assl in attuazione di un protocollo d'intesa interistituzionale sottoscritto nel 2013.
    A ricevere il maggior numero di denunce e segnalazioni, complessivamente 86, sono stati proprio il Centro antiviolenze di Oristano e le strutture sanitarie della Assl. Sono 52, invece, i casi rilevati dalle forze dell'ordine, 33 dei quali a seguito di una denuncia e sette di propria iniziativa.
    Il report pubblicato sul sito della Prefettura non permette di fare un confronto col passato sui dati complessivi. Per quanto riguarda i dati rilevati dalle forze dell'ordine il confronto comunque è positivo perché nel 2016 registra 22 casi in meno rispetto al 2014 e 15 in meno rispetto al 2015 e anche il dato del primo semestre sembra confermare il trend positivo.
    Il rilevamento mette insieme varie tipologie di violenze, da quelle fisiche e psicologiche, che costituiscono da sole la fetta più grossa, a quelle sessuali, che sono però solo il 3,57% di quelle rilevate dalle forze dell'ordine e il 6,36% di quelle rilevate dal centro antiviolenza e dalle strutture sanitarie.
    Le vittime delle violenze sono per la stragrande maggioranza italiane, ma ci sono anche cittadine straniere ed extracomunitarie. Gli autori delle violenze, almeno per i casi registrati dalle forze dell'ordine, sono invece tutti italiani.
    A commettere le violenze sono nella maggior parte dei casi i mariti e gli ex mariti, i conviventi e gli ex conviventi delle vittime.
    Il luogo della violenza è sopratutto la casa di abitazione.
    Nel 54% dei casi rilevati dalle forze di polizia e nell'83% di quelli rilevati dalle strutture sanitarie e dal centro antiviolenza. (ANSA).
   

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