Sardegna

Inchiesta Igea: Vargiu (Riformatori), Governo intervenga

Sottobosco clientelare e assistenziale delle partecipate sarde

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 17 DIC - "La drammatica vicenda dell'Igea, che oggi aggiunge alla disperazione del personale dipendente la pesantissima inchiesta giudiziaria che vede gli arresti dei vecchi vertici aziendali e ben 62 persone sotto inchiesta scoperchia il vaso di Pandora del sistema delle società partecipate nella Regione Sardegna, che appare ormai distante anni luce dalle reali esigenze di sviluppo e di trasparenza dell'Isola": così si è espresso il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu che in un'interrogazione urgente al ministero dell'Economia, chiede l'intervento del Governo "nella giungla insostenibile delle società partecipate di Regione, Province e Comuni".
    "In Sardegna le società partecipate regionali sarebbero 28, 11 delle quali da tempo in liquidazione, con ben 5.638 dipendenti (240 milioni di euro di costo del personale) e 124 nuove assunzioni nell'ultimo anno - sottolinea Vargiu -. Alla Regione le partecipazioni costano 366 milioni di euro l'anno: di questi, tre milioni vanno a remunerare le consulenze esterne e ben due milioni e mezzo vanno a pagare annualmente gli emolumenti dei 77 componenti di organi di amministrazione che, sopravvissuti ai referendum del 2012 (prima erano oltre 150), percepiscono in media 31.287 euro l'anno. Non molto differente appare la corrosiva ramificazione delle partecipazioni negli altri livelli dell'amministrazione sarda: le Province, anche quelle a loro volta in liquidazione, contano 30 società completamente o parzialmente partecipate, mentre sono 135 le partecipate comunali, con una pletora di 4.731 dipendenti che conferiscono alla Sardegna il poco invidiabile primato del più alto numero di dipendenti nelle partecipate comunali (2,9 per mille abitanti) tra tutte le regioni del sud Italia".
    Vargiu chiede dunque di sapere "quali attività di sorveglianza abbia messo in campo il ministero dell'Economia nell'ambito delle proprie attività di spending review per accertarsi che i trasferimenti statali di risorse alla Regione siano effettivamente indirizzati al supporto di attività economiche e di coesione sociale e non al mantenimento di un inaccettabile e anacronistico sottobosco politico assistenziale". (ANSA).
   

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