Sardegna

Cinese decapita moglie, ora è rinchiuso nel carcere di Nuoro

Dimesso da ospedale dopo tentativo suicidio. Prevista autopsia

Redazione Ansa

Si è trincerato nel silenzio Wu Xiaobo, il commerciante cinese di 39 anni che ieri mattina a Orosei (Nuoro) ha ucciso la moglie, Xia Lingfen, 32 anni, con dieci colpi d'ascia alla testa decapitandola e infine ha tentato il suicidio, non riuscendoci. Nel carcere nuorese di Badu 'e Carros, dove è stato rinchiuso ieri notte dopo essere stato dimesso dall'ospedale, l'uomo non avrebbe proferito parola per tutta la giornata. Si attende l'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, che potrebbe essere già domani: in quella sede il commerciante, che verrà assistito da un avvocato d'ufficio, potrebbe dire qualcosa che chiarisca il movente che ha portato ad un gesto tanto efferato. Intanto l'autopsia della donna, prevista per oggi nell'ospedale San Francesco di Nuoro, è slittata a domani. Gli inquirenti sono in attesa di rintracciare i familiari della donna, un'operazione che si sta rivelando molto difficile: la coppia non aveva documenti in casa, eccetto un vecchio passaporto di Wu Xiaobo risalente a qualche decennio fa. I contatti con l'ambasciata italiana in Cina non hanno ancora prodotto risultati. Per il momento gli unici familiari rintracciati a Milano sono i parenti di lui: da loro potrebbe arrivare qualche segnale per rintracciare i parenti della moglie in Cina, con cui vivono anche i due figli della coppia che si era trasferita in Sardegna.

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