Sardegna

Camorra in Sardegna: in "pizzino" il passaggio della società

Fra i 17 indagati anche l'europarlamentare Cicu (Fi)

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 24 OTT - Un foglietto di carta con nomi e cifre, un "pizzino" in cui vengono scritte dettagliatamente le quote investite nella Tu.Ri.Cost., con un complesso turistico a Villasimius, e le spartizioni dettagliate del denaro incassato con la cessione delle quote societarie a imprenditori vicini ai clan camorristici. È uno dei documenti sequestrati dalla Guardia di Finanza durante le indagini sul riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico e dalle attività criminali della camorra in Sardegna.
    Sono iscritte nel registro degli indagati 17 persone tra le quali spiccano i nomi dell'europarlamentare di Fi, Salvatore Cicu, dell'ex sindaco e di un attuale consigliere comunale di Sestu, rispettivamente Luciano Taccori e Paolo Cau, (entrambi Fi) e quello del consigliere regionale campano Luciano Passariello (Fratelli d'Italia). Nel "pizzino" trovato dai finanzieri negli uffici della Tu.Ri.Cost. ci sarebbe una delle prove del riciclaggio, visto l'investimento iniziale, di 750mila euro ed il profitto poi ottenuto di poco superiore al milione, pagati in parte con 400 mila euro in contanti portati in Sardegna da un uomo di fiducia del clan D'Alessandro.
    Ma nell'informativa di 200 pagine firmata dal gip che ha portato al sequestro di oltre 20 milioni di euro di beni non si parlerebbe solo del "pizzino". Le indagini, infatti, oltre ad aver impegnato gli specialisti del Gico della Fiamme gialle in controlli incrociati sui flussi di denaro, tramite accertamenti bancari e societari, si sono avvalse di attività tecniche e intercettazioni che hanno consentito di scoprire i movimenti e i collegamenti che hanno portato la camorra nell'isola. (ANSA).
   

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