Puglia

Antonio Gramsci, in Università Bari convegno internazionale

Uricchio, occasione importante di riflessione e confronto

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 16 NOV - A ottant'anni dalla morte di Antonio Gramsci, l'Università di Bari ospita da oggi la tre giorni del convegno internazionale dal titolo "Gramsci, la guerra e la rivoluzione tra oriente e occidente", organizzato in collaborazione con la Fondazione Gramsci di Puglia, IGS-International Gramsci Society e con il Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani.
    L'apertura dei lavori del convegno, che vedrà a Bari fino a sabato relatori e studiosi provenienti anche da università dell'Inghilterra, Messico, Russia, Romania e Ungheria, è stata affidata per i saluti introduttivi al rettore Antonio Uricchio e all'assessore Loredana Capone della Regione Puglia, che ha promosso e finanziato l'evento. "Un'occasione importante di riflessione e confronto ma anche di partecipazione - ha detto Uricchio - che potrà smuovere i più giovani per l'attualità del pensiero di Gramsci e per i suoi profondi legami con questa terra, grazie anche ai suoi quaderni scritti da una cella del carcere di Turi". Nelle parole dell'assessore Capone il "messaggio lasciato da Gramsci, uno dei più grandi pensatori e filosofi del nostro tempo: quello della cultura come rivoluzione". Le tre giornate del convegno sono strutturate in sessioni suddivise per temi che intersecano altre due date storiche che ricorrono proprio in queste settimane: i cento anni dalla Rivoluzione d'ottobre e dalla Prima guerra mondiale.
    "Gramsci è uno dei maggiori pensatori dell'antifascismo, non solo della dimensione comunista, - ha detto il professor Luigi Masella, direttore della Fondazione Gramsci Puglia - per aver avviato, già negli anni '20 e '30, un processo di revisione del marxismo, tale per cui questo pensiero assume una sua attualità non solo in rapporto al Novecento ma ai processi di modernizzazione e alle modalità con cui pezzi emarginati del mondo possono accedere alla partecipazione e al governo del proprio Paese. È tra i primi - ha spiegato il docente - ad aver colto la crisi di questo pezzo di storia, sottolineando la necessità di rapporti di interdipendenza tra gli Stati come condizione per evitare la guerra. Credo che questa dimensione abbia una valenza di attualità e una possibilità di coinvolgimento delle giovani generazioni di notevole peso". Il convegno si inserisce in un programma di appuntamenti dedicati a Gramsci, inaugurato ieri con la mostra su "I quaderni e i libri del carcere" allestita nel museo civico fino al 12 dicembre.(ANSA).
   

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