Puglia

Università:a Bari le aule hanno nomi personalità scomparse

Tra questi anche Stefano Fumarulo,38enne dirigente regionale

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 06 GIU - C'è anche il giovane dirigente della Regione Puglia scomparso di recente all'età di 38 anni, Stefano Fumarulo, tra le personalità alle quali l'Università di Bari ha voluto intitolare alcune aule della facoltà di Scienze politiche. Questa mattina si è svolta la cerimonia di intitolazione alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Bari, Antonio Decaro; del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; e del rettore dell'Ateneo barese, Antonio Uricchio. Luigi Ferrari Bravo, Gino Giugni, Nicola Calipari, Giulio Regeni sono alcuni dei nomi che da oggi avranno le aule al cui ingresso è stata apposta una foto della personalità scelta ed un breve curriculum della stessa. Si tratta, ha spiegato Uricchio, di "una operazione cominciata con l'intitolazione del nostro Ateneo ad Aldo Moro: ogni stanza ha un'anima che ci viene in qualche modo resa più presente attraverso il ricordo", ha detto il rettore sottolineando che "abbiamo voluto eliminare i numeri e mettere i nomi, non semplicemente come operazione di facciata ma soprattutto per promuovere gli insegnamenti che ci sono stati offerti dalle figure straordinarie cui abbiamo voluto intitolare le aule".
    Per Decaro, "scegliere di intitolare luoghi della formazione per eccellenza, come le aule universitarie, ci permette non solo di ricordare ma anche e soprattutto di insegnare alle persone che attraverseranno queste aule e questi corridoi, per lo più giovani, la storia della nostra comunità". Emiliano ha evidenziato che ora Fumarulo, che si occupava di lotta non repressiva alla criminalità e di immigrazione, "è al pari di personalità straordinarie della cultura e della politica pugliese, perchè è stato inserito tra aule intestate a Giuseppe Di Vittorio, Gaetano Salvemini, e potremmo continuare: questo - ha rilevato - non dà sollievo al nostro dolore ma riconosce al dottor Fumarulo il ruolo che gli spetta". "Stefano - ha concluso - aveva l'intelligenza, la forza e l'intuito per fare tante altre cose, e ora il nostro compito è cercare di andare avanti e realizzare almeno in parte ciò che egli sarebbe stato in grado di fare".
   

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