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In collaborazione con Università di Bari
C'è anche il giovane dirigente della
Regione Puglia scomparso di recente all'età di 38 anni, Stefano
Fumarulo, tra le personalità alle quali l'Università di Bari ha
voluto intitolare alcune aule della facoltà di Scienze
politiche. Questa mattina si è svolta la cerimonia di
intitolazione alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Bari,
Antonio Decaro; del presidente della Regione Puglia, Michele
Emiliano; e del rettore dell'Ateneo barese, Antonio Uricchio.
Luigi Ferrari Bravo, Gino Giugni, Nicola Calipari, Giulio
Regeni sono alcuni dei nomi che da oggi avranno le aule al cui
ingresso è stata apposta una foto della personalità scelta ed un
breve curriculum della stessa. Si tratta, ha spiegato Uricchio,
di "una operazione cominciata con l'intitolazione del nostro
Ateneo ad Aldo Moro: ogni stanza ha un'anima che ci viene in
qualche modo resa più presente attraverso il ricordo", ha detto
il rettore sottolineando che "abbiamo voluto eliminare i numeri
e mettere i nomi, non semplicemente come operazione di facciata
ma soprattutto per promuovere gli insegnamenti che ci sono stati
offerti dalle figure straordinarie cui abbiamo voluto intitolare
le aule".
Per Decaro, "scegliere di intitolare luoghi della formazione
per eccellenza, come le aule universitarie, ci permette non solo
di ricordare ma anche e soprattutto di insegnare alle persone
che attraverseranno queste aule e questi corridoi, per lo più
giovani, la storia della nostra comunità". Emiliano ha
evidenziato che ora Fumarulo, che si occupava di lotta non
repressiva alla criminalità e di immigrazione, "è al pari di
personalità straordinarie della cultura e della politica
pugliese, perchè è stato inserito tra aule intestate a Giuseppe
Di Vittorio, Gaetano Salvemini, e potremmo continuare: questo -
ha rilevato - non dà sollievo al nostro dolore ma riconosce al
dottor Fumarulo il ruolo che gli spetta". "Stefano - ha concluso
- aveva l'intelligenza, la forza e l'intuito per fare tante
altre cose, e ora il nostro compito è cercare di andare avanti e
realizzare almeno in parte ciò che egli sarebbe stato in grado
di fare".
In collaborazione con Università di Bari
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