Puglia

Consiglio Puglia: in Commissione proposta legge su maternità

Forum associazioni famiglie, noi terza regione per tasso aborti

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 22 GIU - La tutela sociale della maternità e l'interruzione volontaria della gravidanza sono state al centro dei lavori della commissione Sanità che oggi, nel Consiglio regionale pugliese, ha tenuto audizioni sulla proposta di legge del consigliere Cosimo Borraccino (Sinistra Italiana) in materia di concreta attuazione in Puglia della legge 194 del 1978. La proposta di legge fu presentata a fine febbraio scorso con l'intento di assicurare le prestazioni sanitarie alle donne, garantendo, nel rispetto delle scelte di obiezione di coscienza, la certezza dell'applicazione della legge sulla tutela della maternità. Nel presentarla Borraccino spiegò che "l'effettività dei diritti riconosciuti dalla 194 è messa seriamente a repentaglio dal pur legittimo ricorso, da parte del personale medico e sanitario, dell'obiezione di coscienza che di fatto - sostenne il consigliere di maggioranza - impedisce anche in Puglia, in molti casi, di poter rispondere con tempestività ed efficacia alle richieste delle donne che intendono consapevolmente interrompere, entro i termini stabiliti, la propria gravidanza".
    Sul tema oggi in Commissione è intervenuto il Forum delle Associazioni familiari di Puglia illustrando i dati della relazione del ministero della Salute relativi agli anni 2014 e 2015, secondo cui la Puglia è la terza regione italiana per tasso di aborti e seconda per rapporto di aborti, con un tasso a livello nazionale più alto di recidive di interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg). Secondo il Forum "l'urgenza pugliese non è quella di cui si occupa la proposta di Borraccino quanto alla presunta mancanza di disponibilità del personale medico, ma quella di una concreta applicazione integrale della legge nazionale, con particolare attenzione alla sua parte preventiva, anche in considerazione della gravissima denatalità che affligge la Puglia, terz'ultima in Italia per natalità". Da qui la necessità posta dal Forum di "prevedere anche il monitoraggio delle cause che inducono una donna a richiedere l'interruzione, per attuare adeguate politiche preventive, e gli interventi effettivamente messi in atto per aiutarla a superarle". (ANSA).
   

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