Puglia

Sanità: riordino; centrosinistra, bocciatura atto grave

Redazione Ansa

(ANSA) - BARI, 18 GEN - La maggioranza di centrosinistra nel Consiglio regionale della Puglia prova a ricompattarsi dopo la seconda bocciatura nella Commissione Sanità del Piano di riordino ospedaliero, con il voto contrario di due consiglieri di maggioranza, Cosimo Borraccino (Sinistra italiana) e Paolo Campo (Pd). E' il capogruppo del Partito Democratico, Michele Mazzarano, a chiarire che "il voto contrario dei due esponenti della maggioranza vanifica lo sforzo fatto in tanti mesi di lavoro".
    "Il piano è cambiato in meglio - secondo Mazzarano - anche grazie al lavoro promosso dal presidente Pino Romano, che ha reso la commissione Sanità il luogo di confronto in cui poter recepite tutte le istanze, da qualsiasi parte venissero, purché coerenti con i dettami ministeriali. Bocciare il piano di riordino ospedaliero per logiche di campanile è stato un atto grave, lontano dallo spirito del Pd".
    Il capogruppo di Noi a Sinistra per la Puglia, Enzo Colonna, nel definire "un errore dal punto di vista politico il voto contrario", lo giudica "una sconfitta per tutti". "Il piano è un provvedimento complesso, destinato a contemperare diverse, a volte inconciliabili, esigenze e sollecitazioni emergenti dai territori". "Soprattutto si tratta - aggiunge Colonna - di un atto di pianificazione le cui valutazioni e scelte sono imbrigliate da schemi, numeri, parametri, limiti imposti dal Ministero. Con obiettività va riconosciuto lo sforzo compiuto dal governo regionale, con inevitabili limiti, che si è mosso attraverso i ristretti margini definiti dai vincoli statali e sotto minaccia di commissariamento".
    In una nota congiunta i gruppi La Puglia con Emiliano ed Emiliano sindaco di Puglia invitano gli altri partiti di maggioranza a fare chiarezza. "Se due consiglieri di maggioranza, con un chiaro voto politico, non approvano il piano di riordino vuol dire che la coalizione, nel primo anno e mezzo di mandato, debba immediatamente approfondire i malesseri in corso. E questa volta - concludono - come successo per la mancata elezione dei Garanti, nessuno può puntare il dito contro la regia occulta delle liste civiche". (ANSA).
   

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