Molise

Giornalisti:Di Pietro (Asm), immobilismo Regione per settore

Sindacato, serve nuova legge regionale sostegno editoria

Redazione Ansa

(ANSA) - CAMPOBASSO, 26 MAG - Approvare una nuova legge regionale di sostegno all'editoria per rimettere nel circuito i soldi stanziati ma non erogati della legge vigente (due milioni di euro, ndr) e stanziare delle risorse attraverso i bandi europei per la comunicazione istituzionale: sono le richieste avanzate nel corso di una conferenza stampa dal presidente dell'Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, davanti alla sede della Regione Molise, per affrontare una crisi senza precedenti del settore, che ha registrato "un'ecatombe di 50% di occupati" nell'ultimo periodo anche a causa dell'"immobilismo" da parte dell'ente regionale.
    "Nel 2015 - ha ricordato Di Pietro -, dopo diversi anni, eravamo riusciti ad ottenere l'approvazione di una legge regionale a sostegno dell'editoria che stanziava, e ne rendiamo atto al governo regionale, tre milioni di euro, un milione per ogni anno: però questa legge non funziona perché le ultime due annualità non sono state assegnate e questo significa che c'è un problema di applicazione. Lo abbiamo detto in tutte le salse: lo abbiamo detto al presidente della Regione Molise in occasione dell'incontro che abbiamo sollecitato e ottenuto in Prefettura di Campobasso, lo abbiamo detto al presidente del Consiglio regionale. Se una legge viene approvata e, in parte applicata o disapplicata, non produce l'effetto, io non dico di aumentare l'occupazione, ma di non ridurla, allora qualcosa non funziona".
    "Sono tre mesi - ha spiegato Di Pietro - che aspettiamo una nuova convocazione da parte della Regione dopo quel tavolo in prefettura. In consiglio invece tutti si dicono favorevoli ad un adeguamento della legge regionale: addirittura il presidente Cotugno propose una bozza di quello che poteva essere un nuovo testo. Noi ci siamo dichiarati apertamente favorevoli a quel testo, ma nulla si è mosso. Pertanto, ancora una volta, vogliamo denunciare l'immobilismo, anche con rammarico e una punta di amarezza, delle istituzioni: dietro ai posti di lavoro persi ci sono storie umane, storie familiari, storie di figli e mutui che non possono essere onorati, ci sono disagi enormi che non possono essere derubricati a problema marginale. Non è possibile non potersi sedere a un tavolo per capire dove è il problema e come risolverlo". (ANSA).
   

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