Approvare una nuova legge
regionale di sostegno all'editoria per rimettere nel circuito i
soldi stanziati ma non erogati della legge vigente (due milioni
di euro, ndr) e stanziare delle risorse attraverso i bandi
europei per la comunicazione istituzionale: sono le richieste
avanzate nel corso di una conferenza stampa dal presidente
dell'Assostampa Molise, Giuseppe Di Pietro, davanti alla sede
della Regione Molise, per affrontare una crisi senza precedenti
del settore, che ha registrato "un'ecatombe di 50% di occupati"
nell'ultimo periodo anche a causa dell'"immobilismo" da parte
dell'ente regionale.
"Nel 2015 - ha ricordato Di Pietro -, dopo diversi anni,
eravamo riusciti ad ottenere l'approvazione di una legge
regionale a sostegno dell'editoria che stanziava, e ne rendiamo
atto al governo regionale, tre milioni di euro, un milione per
ogni anno: però questa legge non funziona perché le ultime due
annualità non sono state assegnate e questo significa che c'è un
problema di applicazione. Lo abbiamo detto in tutte le salse: lo
abbiamo detto al presidente della Regione Molise in occasione
dell'incontro che abbiamo sollecitato e ottenuto in Prefettura
di Campobasso, lo abbiamo detto al presidente del Consiglio
regionale. Se una legge viene approvata e, in parte applicata o
disapplicata, non produce l'effetto, io non dico di aumentare
l'occupazione, ma di non ridurla, allora qualcosa non funziona".
"Sono tre mesi - ha spiegato Di Pietro - che aspettiamo una
nuova convocazione da parte della Regione dopo quel tavolo in
prefettura. In consiglio invece tutti si dicono favorevoli ad un
adeguamento della legge regionale: addirittura il presidente
Cotugno propose una bozza di quello che poteva essere un nuovo
testo. Noi ci siamo dichiarati apertamente favorevoli a quel
testo, ma nulla si è mosso. Pertanto, ancora una volta, vogliamo
denunciare l'immobilismo, anche con rammarico e una punta di
amarezza, delle istituzioni: dietro ai posti di lavoro persi ci
sono storie umane, storie familiari, storie di figli e mutui che
non possono essere onorati, ci sono disagi enormi che non
possono essere derubricati a problema marginale. Non è possibile
non potersi sedere a un tavolo per capire dove è il problema e
come risolverlo".
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