Molise

Droga: Isernia ospita Giorgia Benusiglio

Evento nell'ambito di progetto didattico su divertimento sicuro

Redazione Ansa

(ANSA) - ISERNIA, 23 DIC - Emozione, al Liceo 'Cuoco-Manuppella' di Isernia, dove è intervenuta Giorgia Benusiglio, la 34 milanese che nel '99 subì un trapianto di fegato dopo aver assunto ecstasy in discoteca. L'incontro si è svolto nell'ambito un progetto didattico dal titolo: "La Paura una risorsa per l'essere". "Prima di fare una determinata scelta pensate a me" - ha detto Giorgia ai 300 ragazzi coinvolti nel progetto.
    "Pensate - ha incalzato - sarei in grado di affrontare 17 ore di intervento? E quando vi lamenterete vi diranno: dai che non è niente, potevi morire. Sareste in grado di vincere il senso di colpa nei confronti dei vostri genitori? Di vederli, per la prima volta, piccoli e impotenti di fronte a un prete che per due volte vi somministra l'estrema unzione. Sareste in grado di vivere perché una ragazza è morta e voi avete il suo fegato? All'inizio volevo tornare indietro, ma non siamo in un film. Per questo ho cercato di dare un senso alla mia vita incontrando voi studenti". Un impegno che Giorgia si era assunta durante i lunghi mesi in rianimazione al Niguarda di Milano. Lo aveva detto al padre, però una volta dimessa aveva cambiato idea e non avrebbe dedicato la sua esistenza agli altri se il padre non fosse sceso in campo, prima di lei, ricordandole che non era più una qualunque perché poteva evitare a tanti giovani il suo calvario.
    "Mio padre - ha raccontato Giorgia - cominciò a girare per le scuole. Una, due tre, e io dicevo sempre no. Poi un giorno ho sentito il mio rifiuto come un tradimento a me stessa e sono andata". Ai molti genitori presenti all'incontro, Giorgia ha voluto mostrare un video che contiene la lettera indirizzata dal padre, che ora non c'è più, ai genitori di tutti gli adolescenti. Una lettera che lui scrisse a una settimana dal trapianto della figlia e in cui si chiede: "Sono stato un buon padre finora? Un rompicapo che non ha soluzioni. Sono un padre e basta. E sono qui, disarmato davanti alla vita che mi attacca come ogni padre". (ANSA).
   

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