Marche

Giorno Memoria: Acquaroli, Shoah momento buio nostra storia

Inequivocabile condanna verso ogni crimine contro umanità

Redazione Ansa

(ANSA) - ANCONA, 01 FEB - "La memoria è tenere acceso un faro sui valori imprescindibili della democrazia, della pace, della libertà, dell'uguaglianza, del rispetto, della giustizia, della fratellanza: pietre miliari della nostra società". Lo ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli (Fdi), intervenendo in Aula, in occasione della Giornata della Memoria 2022. Il presidente ha ringraziato le autorità e i ragazzi delle scuole che hanno portato il proprio contributo alla ricorrenza celebrata dal Consiglio regionale, in apertura della seduta odierna. La memoria, ha ammonito, "è un dovere in capo a ognuno, per non lasciare cadere nella dimenticanza i tragici e inaccettabili crimini accaduti contro l'umanità, e che non vogliamo si ripetano mai più. La memoria è garante della nostra identità, perché si fonda sulla consapevolezza critica del passato. E il suo esercizio rappresenta la volontà di conservarla, per costruire un presente e porre basi solide per un futuro, che non debbano mai più conoscere drammi e orrori come la Shoah e tutti i crimini perpetrati contro il genere umano". La Memoria, ha aggiunto il presidente, "deve rappresentare un valore universale e imprescindibile, da trasmettere alle nuove generazioni che ne saranno custodi e promotrici", e quella che ricorre in questa giornata è "una riflessione che vale per ogni giorno". Il dramma della Shoah, rappresenta il "momento buio e ferita inguaribile della nostra storia. Simbolo di tutti i crimini, gli orrori, le sofferenze, le tragedie che hanno calpestato la dignità del genere umano.
    Una pagina indelebile che ancora, troppo spesso, anche al giorno d'oggi, rischia lo spettro del negazionismo. Per questo motivo è nostro dovere tenere sempre sveglia la coscienza e trasmettere alle giovani generazioni il seme della libertà e del rispetto". La Giornata della Memoria "è patrimonio di tutti e deve provenire da ciascuno di noi la ferma condanna, chiara e inequivocabile, verso ogni crimine compiuto contro l'umanità e verso chi se ne è reso colpevole, ieri come oggi. Nessuna condizione umana, nessun motivo ideologico, politico, religioso può essere mai più ragione di persecuzione e di violenza nei confronti di nessuna persona". (ANSA).
   

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