(ANSA) - ANCONA, 27 MAG - A parte qualche spesa personale,
non vi fu alcun "ladrocinio" nella gestione dei fondi dei Gruppi
consiliari regionali delle Marche tra il 2008 e il 2012. Lo ha
detto durante la sua requisitoria il pm Ruggiero Dicuonzo,
sottolineando tuttavia come l'accusa di peculato a carico di 66
persone tra consiglieri, ex e addetti ai Gruppi, derivi dal
fatto che vi fu uno "sviamento" dei fondi dall'attività dei
Gruppi come espressioni del Consiglio, rientrante tra le spese
previste dalla Legge 34 del 1988, a quella più prettamente
politica dei Gruppi, dei consiglieri e dei partiti di
riferimento.
La Procura, ha rimarcato il pm davanti al Gup Francesca
Zagoreo, non ha "intenti moralizzatori" e non accusa gli
imputati di "ladrocinio" o di "spese pazze", bensì contesta uno
"sviamento" dei fondi. Insomma, è la tesi dell'accusa, nel
'calderone' delle spese di rappresentanza dei Gruppi sarebbero
finiti esborsi dovuti ad attività in senso ampio di tipo
istituzionale ma non rientranti tra quelle rimborsabili.
Dopo la requisitoria del pm, uno degli imputati, Oriano
Tiberi, ex consigliere di Fi, ha reso dichiarazioni per
ribattere alle accuse e ribadire di aver sempre gestito in
maniera corretta i fondi. L'udienza è ancora in corso per le
arringhe delle difese che sostengono l'inerenza delle spese
sostenute e l'infondatezza dell'accusa di peculato.(ANSA).
Fondi Marche: Pm, nessun ladrocinio ma sviamento spese
Dicuonzo, procura non ha alcun intento 'moralizzatore'