Lombardia

Bimba morta in casa: padre, la amavo

La piccola morì di stenti, padre e madre imputati

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 26 OTT - "Per me è una sofferenza che non sta finendo più, tutto l'amore e il bene che volevo ad Aurora non si può capire". Lo ha detto in lacrime Marco Falchi, il padre della bambina di nove mesi morta di stenti nella notte tra il 26 e il 27 febbraio dello scorso anno, oggi in udienza davanti ai giudici della Corte d'Assise a Milano. L'uomo è imputato per maltrattamenti aggravati assieme alla moglie in relazione al decesso della piccola.
    Rispondendo alle domande del pm Cristian Barilli, titolare dell'indagine, Falchi ha detto di avere "chiesto aiuto ai servizi sociali, ma non sono mai venuti. Sono andato da loro con Aurora in braccio. Ho dato il mio nome e il mio numero di telefono. Mi hanno detto che sarebbero venuti a vedere la situazione a casa, ma non sono mai venuti". Rispondendo ad una domanda del pm che gli chiedeva se avesse mai avuto paura che i servizi sociali portassero via la bambina, ha detto: "Sì. La nostra era una situazione di miseria, di povertà".
   

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