"Per me è una sofferenza che non
sta finendo più, tutto l'amore e il bene che volevo ad Aurora
non si può capire". Lo ha detto in lacrime Marco Falchi, il
padre della bambina di nove mesi morta di stenti nella notte tra
il 26 e il 27 febbraio dello scorso anno, oggi in udienza
davanti ai giudici della Corte d'Assise a Milano. L'uomo è
imputato per maltrattamenti aggravati assieme alla moglie in
relazione al decesso della piccola.
Rispondendo alle domande del pm Cristian Barilli, titolare
dell'indagine, Falchi ha detto di avere "chiesto aiuto ai
servizi sociali, ma non sono mai venuti. Sono andato da loro con
Aurora in braccio. Ho dato il mio nome e il mio numero di
telefono. Mi hanno detto che sarebbero venuti a vedere la
situazione a casa, ma non sono mai venuti". Rispondendo ad una
domanda del pm che gli chiedeva se avesse mai avuto paura che i
servizi sociali portassero via la bambina, ha detto: "Sì. La
nostra era una situazione di miseria, di povertà".
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