(ANSA) - BRUXELLES, 31 LUG - La Liguria riscopre la propria
vocazione per funghi e tartufi nelle province di Imperia e di
Savona. A rilanciarla il progetto europeo Amycoforest, che in
questi territori della regione biogeografica alpina ha lavorato
per la valorizzazione di specie come i cantarelli o i marzuoli,
oltre alla produzione di tartufi, come il Tuber aestivum,
chiamato 'Scorzone', Tuber brumale o 'invernale' e il pregiato
Tuber melanosporum. Il progetto, da poco concluso, ha
individuato 180 siti di raccolta di funghi fra le località di
Testa d'Alpe, Aquila d'Arroscia, Borgomaro, Dolcedo e Rocchetta
Nervina. L'obiettivo è stato quello di promuovere lo sviluppo di
una selvicoltura favorevole alla produzione fungina, mettendo a
punto modelli selvicolturali condivisi, mirati ad aumentare la
produttività di funghi e tartufi in bosco, salvaguardando
biodiversità, biomassa e produzione legnosa e individuando e
promuovendo la valorizzazione di specie fungine locali, poco
richieste e poco utilizzate, per sviluppare una filiera
territoriale (http://it.amycoforest.eu/).Amycoforest è stato
finanziato nell'ambito del Programma di cooperazione
transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013, con la Regione Piemonte
capofila e come partner italiani l'Università degli Studi di
Genova, la Regione Liguria e la Provincia di Imperia.
"L'idea è quella di cercare di continuare il progetto
ampliandolo su fronte della comunicazione e lavorando sulla
filiera della trasformazione e della vendita questi prodotti -
spiega Francesco Tagliaferro, responsabile di Amycoforest per
l'Ipla di Torino - con un'offerta gastronomica legata a questi
territori, all'insegna del turismo sostenibile".
(ANSA).
Liguria riscopre aree funghi in zone alpine Imperia e Savona
Iniziativa Amycoforest ha individuato 180 siti di raccolta