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Liguria riscopre aree funghi in zone alpine Imperia e Savona

Liguria&Europa

Liguria riscopre aree funghi in zone alpine Imperia e Savona

Iniziativa Amycoforest ha individuato 180 siti di raccolta

BRUXELLES, 31 luglio 2014, 16:06

Redazione ANSA

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La Liguria riscopre la propria vocazione per funghi e tartufi nelle province di Imperia e di Savona. A rilanciarla il progetto europeo Amycoforest, che in questi territori della regione biogeografica alpina ha lavorato per la valorizzazione di specie come i cantarelli o i marzuoli, oltre alla produzione di tartufi, come il Tuber aestivum, chiamato 'Scorzone', Tuber brumale o 'invernale' e il pregiato Tuber melanosporum. Il progetto, da poco concluso, ha individuato 180 siti di raccolta di funghi fra le località di Testa d'Alpe, Aquila d'Arroscia, Borgomaro, Dolcedo e Rocchetta Nervina. L'obiettivo è stato quello di promuovere lo sviluppo di una selvicoltura favorevole alla produzione fungina, mettendo a punto modelli selvicolturali condivisi, mirati ad aumentare la produttività di funghi e tartufi in bosco, salvaguardando biodiversità, biomassa e produzione legnosa e individuando e promuovendo la valorizzazione di specie fungine locali, poco richieste e poco utilizzate, per sviluppare una filiera territoriale (http://it.amycoforest.eu/).Amycoforest è stato finanziato nell'ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera ALCOTRA 2007-2013, con la Regione Piemonte capofila e come partner italiani l'Università degli Studi di Genova, la Regione Liguria e la Provincia di Imperia.
    "L'idea è quella di cercare di continuare il progetto ampliandolo su fronte della comunicazione e lavorando sulla filiera della trasformazione e della vendita questi prodotti - spiega Francesco Tagliaferro, responsabile di Amycoforest per l'Ipla di Torino - con un'offerta gastronomica legata a questi territori, all'insegna del turismo sostenibile".
   
   

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