Liguria

Caritas Spezia, cresciuti italiani assistiti con la pandemia

Emergenza casa. Don Pagniello, proprietari rinuncino subaffitti

Redazione Ansa

(ANSA) - LA SPEZIA, 06 DIC - Tra gli individui che si sono rivolti ai centri ascolto della Caritas diocesana della Spezia, gli italiani sono passati dall'essere il 31% nel 2019 al 46,7% tra 2020 e 2021. E' quanto emerge dai dati locali resi pubblici in occasione del 21esimo rapporto "L'anello debole", che mette in numeri l'emergenza povertà ed esclusione sociale. "La crisi generata dall'emergenza sanitaria ha avuto una pesantissima ricaduta sul tessuto sociale", si legge nel documento che prende in esame le 4.512 persone supportate nello scorso biennio.
    Per quanto riguarda gli stranieri, sono rappresentati 68 Paesi del mondo: in particolare Marocco (14%), Repubblica Dominicana (13%) e Albania (4%). Scende al 2% la comunità della Romania, che nel decennio 2010-19 rappresentava il secondo gruppo con l'8%. La ragione, secondo Caritas, sta nel fatto che "i nuclei provenienti dall'est Europa hanno iniziato ad ottenere indipendenza economica e dimestichezza con gli altri servizi di sostegno sul territorio". La differenza più significativa tra nuclei italiani e nuclei stranieri sta nella nella fascia d'età maggiormente rappresentata: 55-64 anni per i primi e 35-44 anni per i secondi.
    Altro dato che salta all'occhio è la predominanza di individui di sesso femminile che si rivolgono ai centri di ascolto (53%), in controtendenza rispetto ai dati nazionali.
    "Gli interventi maggiormente evasi sono la distribuzione di beni materiali come alimenti, pacchetti spesa e abiti, e di sussidi - si legge nel report -. Il 3% è motivato dalla copertura di spese legate all'abitazione: bollette, affitti e mutui".
    Il bacino di utenza è variegato: dai senza fissa dimora alle famiglie che rischiano di perdere l'abitazione. "Il tema della casa, di trovare uno spazio per tutti i lavoratori, è il vero problema alla Spezia. Anche qui c'è il fenomeno di italiani che affittano case, che poi diventano oggetto di subaffitto con molte persone. Un fenomeno che sussiste perché ci si guadagna di più - ha detto il direttore generale della Caritas, don Marco Pagniello -. Se vogliamo sconfiggere la povertà ognuno di noi deve cambiare il proprio stile di vita, anche un proprietario di casa". (ANSA).
   

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