Lazio

Mafia Roma:negò minacce,rischia giudizio

Accusato di falsa informazione ai pm

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 OTT - Nel corso della sua deposizione davanti ai pm, nell'ottobre del 2015, era stato reticente, negando intimidazioni da parte di Massimo Carminati, Riccardo Brugia e Matteo Calvio. Per questo la procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti di Bruno Caccia, il titolare di una ditta di trasporti che aveva contratto un debito di 25 mila euro con Roberto Lacopo, già condannato nel processo al Mondo di Mezzo e titolare del distributore di benzina di Corso Francia, ritenuto dagli inquirenti il quartier generale del gruppo criminale guidato dall'ex Nar. Nei confronti di Caccia, il pm Luca Tescaroli contesta il reato di falsa informazione ai pm aggravata dal metodo mafioso per aver agevolato l'associazione di tipo mafioso capeggiata da Carminati dicendo il falso ai magistrati.
   

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