Lazio

Gdf Roma confisca beni a clan Fasciani

Rete di prestanome, 'inquinata' economia del litorale

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 22 GIU - Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma ha confiscato beni per 18,5 milioni di euro al clan mafioso Fasciani. Le indagini hanno riguardato in particolare il patrimonio dei fratelli Carmine e Terenzio Fasciani e hanno permesso di accertare come i due avessero accumulato, nel tempo, un ingente quantitativo di beni mobiliari e immobiliari, in parte intestati ai loro familiari, in misura assolutamente sproporzionata rispetto ai redditi lecitamente percepiti. E' emerso un vero e proprio "inquinamento" dell'economia legale del litorale, attuato sfruttando consapevoli "prestanome" che erano stati posti formalmente a capo di numerose società operanti nel settore della ristorazione, della panificazione, della gestione di stabilimenti balneari e del divertimento notturno (comparti che meglio si prestano al reimpiego dei proventi illeciti), utilizzate come "schermo" per celare il "centro di interessi occulto" facente capo ai Fasciani.
   

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