(ANSA) - BRUXELLES, 26 GEN - "Constatato che c'è un Nord
bulimico che vuole continuare a nutrirsi a spese di un Sud, con
cui non ha alcuna intenzione di convivere, resta solo una
separazione consensuale. E il nostro ruolo, come Movimento
Equità Territoriale, vuole essere di mediatore tra le parti in
una trattativa che preveda una stagione di ripianamento della
spesa pubblica al Sud. Come dei buoni curatori matrimoniali,
deve essere definito cosa spetta all'uno e cosa all'altro". Così
in una nota l'europarlamentare del gruppo dei Verdi e segretario
del Movimento Equità Territoriale Piernicola Pedicini.
"Con il criterio della spesa storica in venti anni sono stati
sottratti al Meridione 46,7 miliardi l'anno. Mille miliardi
letteralmente scippati, per essere destinati alle regioni del
Nord. La bozza Calderoli non ha nulla di nuovo rispetto allo
storico disegno federalista. Non serve osservare il testo in
controluce per intuire che non c'è volontà né di mettere mano ai
Livelli essenziali di prestazione, dove si legge che vanno
"definiti" ma non che vanno "attuati", né di cancellare di fatto
il criterio della spesa storica o, ancora, di istituire un fondo
di perequazione che ripiani efficacemente il divario tra Nord e
Sud", prosegue la nota.
"Nel passaggio in cui si parla di trasferimento di risorse dallo
Stato alle Regioni il calcolo verrebbe infatti realizzato sulla
base dei costi storici e, dunque, le maggiori risorse
inizialmente continueranno ad andare al Nord, dove storicamente
lo Stato ha speso molto di più", conclude Pedicini. (ANSA).
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Autonomia:Pedicini, Nord e Sud Italia? Sia divorzio consensuale
"A Settentrione debito pubblico a Mezzogiorno risorse sottratte"